Zero scuse sul clima

Chiediamo al governo di agire urgentemente sul clima per tutelare davvero il benessere e la sicurezza di noi cittadini. Il clima non è né di destra né di sinistra, è di tutti. Non è più tempo di favorire le lobby fossili, occorre dare priorità agli interessi della collettività. 

Basta rinvii, vogliamo azioni concrete per il clima e le persone, ora. Unisciti a noi!

Chiedi al governo scelte giuste per il clima e le persone

La crisi climatica è qui e ora e ci riguarda tutti e tutte

Non è più un insieme di eventi eccezionali: sta diventando una condizione permanente e strutturale, con impatti sempre più visibili e devastanti sull’ambiente e sulle nostre vite. Mentre le conseguenze sono già in atto, chi dovrebbe proteggerci continua a perdere tempo e rinviare. 

Soluzioni concrete di mitigazione (abbattimento delle emissioni) e adattamento (trasformazione per adeguarsi alle nuove condizioni climatiche) esistono già, ma servono convinzione e determinazione per metterle in pratica. Però la politica si piega alle lobby fossili, invece che tutelare il bene comune. 

Continuare a rinviare le azioni necessarie non è più possibile! Se non vogliamo assistere a impatti sempre più devastanti sulla qualità della vita e sulla sicurezza di tutti noi, è necessario agire al più presto. Le istituzioni hanno il potere e il dovere di agire ora! 

Non accettiamo più scuse né rinvii: il nostro diritto ad un ambiente sano viene ignorato ogni giorno, e il tempo per agire si sta esaurendo. Non resteremo a guardare mentre l’immobilismo segna il nostro presente e compromette il nostro futuro. 

UNISCI LA TUA VOCE ALLA NOSTRA, FIRMA ORA LA PETIZIONE. 
Per il nostro benessere, la nostra sicurezza, il nostro futuro.

Cosa dice la comunità scientifica?

La comunità scientifica ci mette in guardia da anni con dati inequivocabili: senza azioni concrete e urgenti, al 2050 i danni legati alla crisi climatica potrebbero avere ripercussioni dirette e gravissime sulla vita di centinaia di migliaia di persone, sulla sicurezza alimentare, sulla salute e sulla stabilità sociale. 

Quanto ci costa in termini economici l’inazione del governo italiano sul clima?
Il Rapporto sulle politiche di bilancio elaborato dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio italiano conferma che gli eventi atmosferici estremi se non si contrasterà ora il cambiamento climatico potranno costarci “sino a 5,1 punti percentuali del PIL al 2050”. L’inazione e i rinvii del governo rischiano di impoverirci grandemente. 

FIRMA LA PETIZIONE E CHIEDI DI TUTELARE ANCHE LA NOSTRA ECONOMIA.

foto di un incendio nella foresta

Italia fragile davanti alla crisi climatica

L’Europa è tra i continenti più a rischio (Fonte: Copernicus 2024). Tra quelli europei, l’Italia è il Paese più colpito dagli eventi estremi provocati dalla crisi climatica, con danni diretti che, per esempio, nel 2022 hanno colpito in modo consistente infrastrutture, comunità e territori. Ondate di calore, inondazioni e siccità sempre più frequenti hanno provocato migliaia di morti premature e rappresentano un campanello d’allarme che non può più essere ignorato. 

Stiamo sperimentando sulla nostra pelle le difficoltà che un clima alterato genera sulla nostra vita. 

Ben il 75% degli italiani teme la crisi climatica come principale minaccia ambientale e ritiene che l’esecutivo nazionale non stia facendo abbastanza per affrontare gli effetti del riscaldamento globale (sondaggio Eurobarometro). È il segnale di un fallimento: il Governo avrebbe dovuto ascoltare la scienza e non lo ha fatto. 

FIRMA PER CHIEDERE CHE IL GOVERNO TUTELI I NOSTRI DIRITTI.

Cosa può fare l’Italia per contrastare il cambiamento climatico?

Per affrontare la crisi climatica ed evitare gli scenari peggiori, bisogna chiudere con i combustibili fossili in pochi anni. La politica deve smettere di fare regali alle lobby fossili sulla pelle degli italiani. 

Per questo chiediamo a Governo e Parlamento di: 

  • Approvare urgentemente una legge sul clima (l’Italia è uno dei pochi Paesi europei a non averlo ancora fatto)
  • Promuovere concretamente fonti rinnovabili e accumuli (cioè i dispositivi per assorbire e rilasciare energia elettrica) per garantire continuità
  • Adottare un piano serio di efficienza energetica ed elettrificazione
  • Di affrontare la crisi climatica come una priorità trasversale in tutte le politiche pubbliche (trasporti, agricoltura, sanità, industria, energia)
  • Rappresentare seriamente i cittadini e il loro diritto al benessere e alla sicurezza, negli incontri di livello internazionale su contrasto e adattamento al cambiamento climatico.
  • Di contrastare le fake news sulla crisi per garantire ai cittadini una informazione basata sui dati scientifici. 

 

Un dibattito sano e non inquinato da falsità è l’unica strada per far crescere la consapevolezza dei rischi che corriamo e quindi metterci nelle condizioni di garantire la nostra salute e la nostra sicurezza.

Domande Frequenti

Quali sono gli effetti del cambiamento climatico in Italia? 

Quanti morti in Italia ci sono stati a causa del cambiamento climatico? 

Secondo il Climate Risk Index 2025, pubblicato da Germanwatch, l’Italia si pone tra i primi paesi per impatti sulla salute, legati principalmente alle ondate di calore, che hanno provocato oltre 38.000 morti, soprattutto negli anni 2003 e 2022. 

Al momento, non sono ancora disponibili dati ufficiali aggiornati per il 2023 e il 2024, ma la tendenza suggerisce che il rischio sanitario legato al cambiamento climatico rimane elevato e, in prospettiva, destinato ad aumentare.

Quali soluzioni sono già disponibili per mitigare il cambiamento climatico?

Oggi sono disponibili un ampio ventaglio di soluzioni per mitigare il cambiamento climatico e fare a meno dei combustibili fossili (carbone, gas, petrolio) il cui uso è il maggior responsabile della crisi climatica. Le principali soluzioni sono: 

  • L’efficienza energetica, applicata in tutti gli ambiti e settori, che, grazie a opzioni tecnologiche, consente di ridurre i consumi a parità di servizio reso.
  • Le fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaico ed eolico (nelle loro varie declinazioni tecnologiche), consentono di produrre energia in modo più pulito e che, abbinate allo sviluppo di diversificati sistemi di accumulo, rappresentano l’asse portante della transizione energetica.
  • L’implementazione della rete elettrica e delle sue interconnessioni per garantire stabilità e flessibilità al sistema

 

Foto di terreno coltivato reso arido da una grave siccità: il suolo è completamente screpolato e le piante sono ridotte a steli secchi.
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