
Difendi gli abissi
Negli incontaminati abissi si trovano metalli ambiti dalle multinazionali, pronte a estrarli ignorando i rischi per il Pianeta. L’estrazione mineraria in mare profondo (deep seabed mining) va sospesa finché non sarà garantita la protezione dell’ambiente marino. Unisciti a noi!
Unisciti a noi per difendere i fondali marini
Sappiamo meno cose sui fondali marini profondi di quante ne sappiamo sulla Luna.
Eppure, una nuova industria estrattiva è intenzionata a sottrarre milioni di chilometri quadrati a questo fragile ecosistema marino, un’oasi di biodiversità che rischiamo di perdere ancor prima di scoprirla completamente. L’apertura di questa nuova frontiera per l’estrazione destabilizzerebbe i delicati ecosistemi oceanici e minerebbe fatalmente l’economia oceanica.
A causa della mancanza di dati, non è ancora possibile regolamentare questa attività affinché non danneggi l’ambiente marino e non comporti perdita di biodiversità. Ma la comunità scientifica è già in allarme: gli impatti potrebbero essere devastanti!
Sospendere l’estrazione mineraria in acque profonde è urgente ed essenziale per la salute del nostro fragile Pianeta.
Aiutaci a fare pressione: FIRMA ORA!
Cosa c’è negli abissi oceanici
Nel cuore degli abissi oceanici, a profondità estreme, esistono ecosistemi ricchissimi e fragili, veri scrigni di vita. Tuttavia, in queste stesse zone si concentrano anche preziose risorse minerarie che attirano l’interesse delle grandi industrie, decise a sfruttarle senza scrupoli.
Sta prendendo piede una nuova “corsa all’oro” che mette a rischio gli ecosistemi marini. Diverse industrie puntano a sfruttare i metalli presenti dei fondali oceanici per rispondere alla crescente richiesta di risorse. Ma gli effetti sull’ambiente potrebbero essere catastrofici, come già segnalato da numerosi scienziati a livello globale.
L’oceano vale più del semplice valore delle sue risorse, anche limitate. I benefici intrinseci a lungo termine di un oceano sano superano di gran lunga qualsiasi incentivo a breve termine offerto dall’estrazione mineraria in acque profonde.
Agire adesso è fondamentale. Abbiamo la responsabilità – e la possibilità – di bloccare sul nascere un’industria che rischia di fare agli oceani ciò che il petrolio ha fatto al clima.
Unisciti a noi per chiedere una moratoria sull’estrazione dei fondali marini profondi: FIRMA ORA

LA VITA NEI FONDALI È IN PERICOLO PER UN PUGNO DI METALLI
Negli abissi oceanici vivono creature straordinarie come squali fosforescenti, coralli e spugne millenarie, granchi yeti e anemoni trasparenti, e molte altre devono ancora essere scoperte. Questi ecosistemi, ricchi di biodiversità, condividono lo spazio con metalli preziosi come cobalto, nichel, manganese e terre rare, richiesti da industrie tecnologiche e militari.
Oltre a ospitare decine di migliaia di specie interessanti, le profondità marine e la vita che le abita svolgono inoltre funzioni ecosistemiche vitali, tra cui la sintesi e lo stoccaggio del carbonio, il filtraggio dell'acqua e il ciclo dell'ossigeno e dei nutrienti, essenziali per la vita sulla Terra. Senza il contributo invisibile delle profondità marine, la vita come la conosciamo non potrebbe esistere.
Per estrarre i minerali, le aziende vogliono calare giganteschi macchinari che raschiano il fondale e sollevano nuvole di sedimenti che possono diffondersi per centinaia di chilometri quadrati al di là dei siti estrattivi, mettendo in pericolo migliaia di specie. Il rumore e la luce generati disturbano la fauna marina, mentre l’equilibrio dei processi naturali che regolano il carbonio potrebbe essere gravemente compromesso, con effetti globali difficili da prevedere.
NON POSSIAMO PERMETTERLO! Unisciti a noi: firma ora la petizione.
Cosa chiediamo
Esiste una diffusa preoccupazione globale rispetto alla vulnerabilità degli habitat e degli ecosistemi delle profondità marine minacciati dalle estrazioni minerarie dei fondali marini profondi. Il 60% degli italiani è contrario all’estrazione dai fondali marini profondi.
Ci stiamo battendo per una moratoria urgente e globale sulle attività di estrazione dai fondali marini profondi:
- chiediamo che nessuna autorizzazione all’estrazione mineraria in acque profonde venga concessa fino a quando non saranno disponibili conoscenze scientifiche complete e trasparenti sugli impatti ambientali, sociali ed economici.
- chiediamo che le comunità indigene, i pescatori e gli altri soggetti coinvolti vengano ascoltati e rispettati prima di qualsiasi decisione, assicurando giustizia sociale e ambientale.
- chiediamo che si scelgano soluzioni più sostenibili, come il riciclo, l’economia circolare e nuove tecnologie, invece di danneggiare ecosistemi marini ancora poco conosciuti.

Domande frequenti
Che cos'è il Deep-Sea Mining e quali risorse vengono estratte?
Il Deep-Sea Mining, o estrazione mineraria dei fondali oceanici, è una tecnica per recuperare metalli preziosi e terre rare dalle profondità marine. Le zone più interessate si trovano a migliaia di metri sotto la superficie, dove si formano:
- Noduli polimetallici, ricchi di nichel, rame, cobalto e manganese;
- Montagne sottomarine sui cui fianchi si trovano croste di ferromanganese, con alte concentrazioni di cobalto;
- Solfuri massivi, che contengono oro, argento, rame e zinco.
Queste risorse sono sempre più richieste per la produzione di batterie, elettronica, veicoli elettrici e tecnologie energetiche rinnovabili.
Quali sono i rischi ambientali del Deep-Sea Mining?
L’estrazione mineraria in mare profondo comporta numerosi rischi per gli ecosistemi marini:
- distruzione degli habitat: le attività meccaniche sul fondale rimuovono organismi e microhabitat unici, compromettendo la biodiversità;
- inquinamento da sedimenti: le nuvole di polveri sollevate possono soffocare la fauna marina e danneggiare le catene alimentari;
- impatto acustico e luminoso: il rumore e la luce artificiale disturbano specie sensibili, compromettendo orientamento, comunicazione e riproduzione.
Molti effetti sono ancora poco conosciuti e potenzialmente irreversibili, soprattutto in ambienti così fragili e lenti a rigenerarsi.
Il Deep-Sea Mining è regolamentato? A che punto siamo?
Attualmente non esiste ancora una regolamentazione definitiva per l’estrazione mineraria in mare aperto. L’International Seabed Authority (ISA) sta lavorando a un codice minerario globale, ma cresce la pressione internazionale per una moratoria preventiva, in attesa di studi più approfonditi sull’impatto ambientale. Mentre l’interesse delle industrie per queste risorse minerarie cresce, il quadro normativo e scientifico è ancora incompleto e i rischi sono incalcolabili.